Storia
Il Gruppo di Azione Locale (GAL) Polesine Delta del Po è una Associazione, partenariato pubblico-privato, che si è costituita nel 1994 con l’Iniziativa Comunitaria LEADER II, con l’obiettivo di realizzare interventi a favore dello sviluppo del territorio e del turismo rurale del Polesine in provincia di Rovigo. Nel 2007 il GAL ha ottenuto il riconoscimento della Personalità Giuridica da parte della Regione Veneto, ed è un “organismo pubblico”.
Attraverso il Piano di Azione Locale (PAL 1994-99) ed i Piani/Programmi di Sviluppo Locale (PSL dal 2000), finanziati prima con le Iniziative Comunitarie Leader II (1994-1999) e Leader + (2000-2006), poi con i Programmi di Sviluppo Rurale (PSR), Asse 4 Leader del PSR 2007-2013 ed ora con la Misura 19 del PSR 2014-2020, l’Associazione si propone di promuovere azioni integrate di sviluppo sostenibile e della qualità della vita, anche con la sperimentazione di nuove forme di valorizzazione del patrimonio ambientale, storico-culturale e delle produzioni tipiche del Polesine.
Dalla sua costituzione il GAL ha contribuito alla realizzazione di oltre 700 interventi nel territorio del Polesine, che si possono consultare collegandosi alle sezioni “Attività fino al 2006” per IC Leader II 1994-1999 e IC Leader+ 2000-2006 e alle sezione “PSL 2007-2013” e “PSL 2014-2020” del sito.
Per maggiori informazioni sulle attività del GAL, consulta le brochure
Obiettivi
L’attività del GAL Polesine Delta Po è rivolta principalmente alla valorizzazione delle risorse culturali, ambientali e paesaggistiche dell’area rurale del Polesine, con particolare riguardo all’area umida del delta del Po, che dal 2015 ha ottenuto il riconoscimento di “Riserva di biosfera del delta del Po” nell’ambito del programma MAB UNESCO, attraverso interventi mirati allo sviluppo integrato degli itinerari rurali connessi ai percorsi di mobilità lenta ed ecosostenibile, per favorire una nuova forma di turismo rurale e ambientale.
In particolare, l’attività dell’Associazione si articola in tre strategie di intervento:
- sostegno a strategie pilota di sviluppo rurale a carattere territoriale e integrato, fondate su un approccio ascendente e sul parternariato orizzontale;
- sostegno a forme di cooperazione interterritoriale, transnazionale e transfrontaliero;
- disponibilità a partecipare alla creazione di reti tra tutti i territori rurali della Comunità Europea e tra gli operatori dello sviluppo rurale.
La strategia è basata sul principio del bottom-up, noto come approccio Leader¹: la progettualità e le linee di sviluppo vengono definite attraverso un procedimento “dal basso”, mediante la consultazione e la concertazione con gli enti e/o associazioni, pubblici e privati, gli operatori economici e la popolazione residente nel territorio.
¹ LEADER, dal francese “Liaison entre actions de développement de l’économie rurale” (Collegamento fra azioni di sviluppo dell’economia rurale), è stato introdotto dall’Unione Europea con l’IC Leader I 1991-1993 e rappresenta una particolare forma di approccio alla programmazione e allo sviluppo locale, in grado di assicurare un’ampia partecipazione, da parte dei principali soggetti interessati, all’individuazione delle priorità da affrontare all’interno di un territorio limitato ed omogeneo e alla conseguente definizione delle decisioni e delle strategie da mettere in atto. Per attuare l’approccio Leader i territori si organizzano in Gruppi di Azione Locale (GAL) che raggiungono gli obiettivi di sviluppo attraverso una serie di azioni o interventi previsti dai Programmi di Sviluppo Locale (PSL).