Pubblicato:
9 Giugno 2009

Comunicato stampa 10 giugno 2009

FRANCESCO PERATELLO E’ IL NUOVO COORDINATORE DEI PRESIDENTI DEL GAL DEL VENETO
I Gruppi di Azione Locale (GAL), riunitisi a Monselice hanno sottoscritto il nuovo protocollo di intesa sulla programmazione 2007-2013 che coinvolge 14 GAL rispetto agli 8 della programmazione Leader +.
Il GAL Polesine Delta Po è stato incaricato di coordinare i GAL Veneti, nominando Francesco Peratello coordinatore dei presidenti dei GAL del Veneto e Stefano Fracasso coordinatore dei direttori. Rimarranno in carica 2 anni e subentrano a Agostino Bonomo e Francesco Manzardo, rispettivamente presidente e direttore del GAL Montagna Vicentina. Sono stati nominati come vice, Daniele Toniolo e Loredana Margutti, presidente e direttore del GAL Bassa Padovana.
“Nel recente convegno tenutosi alla Sala Flumina in occasione della presentazione dei Programmi di Sviluppo Locale, dice il neo coordinatore Veneto Francesco Peratello, ho voluto appositamente mettere in risalto l’importanza dei GAL, che sono uno strumento a disposizione del territorio, per lo sviluppo rurale e ora, con i nuovi PSL, amministratori pubblici e operatori economici, devono saper sfruttare bene tutte le risorse a disposizione”. Un impegno moltiplicato per 14, tanti i GAL presenti nel Veneto. Cosa ha reso speciali i GAL? “Sicuramente il fatto di essere “nati in maniera scientifica” cioè previsti all’interno del programma Leader come struttura di pianificazione con delle caratteristiche predefinite (percentuale di componenti pubblica-privata, rappresentatività territoriale delle diverse categorie produttive e del mondo associativo) di volta in volta ritarate sulla base dei risultati ottenuti (dal leader I al Leader +).
In una logica di sistema a rete prevalgono i nodi e scarseggiano le connessioni, vuoi per desideri di leadership di soggetti/ istituzioni anteposte al desiderio di operare in sinergia nella valorizzazione delle risorse del territorio nel suo insieme, vuoi per una sovrapposizione della progettazione, per cui su una stessa struttura o territorio vengono programmate azioni ed interventi diversi, non integrati. Ed è qui che al contrario i GAL fanno emergere il loro ruolo fondamentale di mediatori, moderatori dei conflitti, risolutori dei problemi, velocizzatori dei tempi, attivatori di legami, stimolatori del consenso che fa convergere i vari stakeholders in una strategia di sviluppo realmente condivisa perché nata dall’ascolto. Queste sono le capacità dei GAL, questo è il bagaglio di strumenti, buone prassi e soluzioni sperimentate che i GAL possono e devono mettere a disposizione delle istituzioni. La governance territoriale, attività di eccellenza dei GAL, è dunque basata semplicemente su un approccio locale allo sviluppo rurale partecipativo”.
In questo nuovo ruolo di coordinatore regionale dei GAL cosa vorrà mettere in primo piano? “Sicuramente i rapporti nei confronti della Regione che ha approvato i PSL. E’ importante altresì fare emergere la necessità di intervenire nei processi burocratici di certificazione della spesa semplificando le procedure e velocizzando l’attuazione e i controlli. Una delle caratteristiche dei GAL è quella di riuscire (seppure con difficoltà a causa dei frequenti intoppi delle autorità di pagamento) a rispettare i tempi.
Spesso i GAL si trovano costretti a seguire i tempi della Regione e quindi a volte rincorrere le scadenza, comprimendo attività strategiche come la concertazione e la programmazione”.